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Polipectomia isteroscopica
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STUDIO MEDICO
PROFESSIONALE
...segue...
Quali sono i possibili rischi?
Come per ogni intervento isteroscopico esiste la possibilità di lesioni a carico dell'utero, soprattutto nella fase preparatoria iniziale, quando si esegue la dilatazione. Se ciò dovesse accadere, è importante accorgersene tempestivamente e procedere a controllare il danno effettuato, preferibilmente per via isteroscopica, anche se non si può escludere la necessità di dover passare ad una laparoscopia. Nella nostra esperienza ultraventicinquennale la percentuale di tali eventi avversi è dello 0,02% e non ha mai richiesto un prolungamento della degenza.
Un altro rischio teoricamente possibile è legato al fenomeno della intravasazione. Si tratta di un evento estremamente raro dovuto all'eccessivo assorbimento della soluzione utilizzata per distendere la cavità uterina, capace di indurre uno squilibrio idroelettrolitico anche molto grave (edema cerebrale, convulsioni...). Nella nostra pratica non si è mai verificato
Come si svolgerà il postoperatorio?
Se tutto procederà senza complicanze, la paziente riprenderà coscienza in sala operatoria al termine dell'intervento, e verrà accompagnata nella propria camera di degenza, dove cercherà di riposare per alcune ore. Una copertura analgesica servirà a prevenire l'insorgenza di dolori. Nel pomeriggio si potrà alzare e, accompagnata dall'infermiera, potrà recarsi al bagno per le proprie esigenze. Dopo circa otto ore dal ricovero potrà assumere un tè leggero, rivestirsi e tornare alla propria abitazione.
Già dopo un giorno di convalescenza domiciliare la maggior parte dei soggetti è in grado di riprendere completamente tutte le attività di routine. Trascorsi sette giorni la paziente si recherà presso il nostro studio per ritirare l'esame istologico del materiale asportato e la documentazione videofotografica dell'intervento, da conservare nel proprio archivio.
Quali sono i possibili rischi?
Come per ogni intervento isteroscopico esiste la possibilità di lesioni a carico dell'utero, soprattutto nella fase preparatoria iniziale, quando si esegue la dilatazione. Se ciò dovesse accadere, è importante accorgersene tempestivamente e procedere a controllare il danno effettuato, preferibilmente per via isteroscopica, anche se non si può escludere la necessità di dover passare ad una laparoscopia. Nella nostra esperienza ultraventicinquennale la percentuale di tali eventi avversi è dello 0,02% e non ha mai richiesto un prolungamento della degenza.
Un altro rischio teoricamente possibile è legato al fenomeno della intravasazione. Si tratta di un evento estremamente raro dovuto all'eccessivo assorbimento della soluzione utilizzata per distendere la cavità uterina, capace di indurre uno squilibrio idroelettrolitico anche molto grave (edema cerebrale, convulsioni...). Nella nostra pratica non si è mai verificato
Come si svolgerà il postoperatorio?
Se tutto procederà senza complicanze, la paziente riprenderà coscienza in sala operatoria al termine dell'intervento, e verrà accompagnata nella propria camera di degenza, dove cercherà di riposare per alcune ore. Una copertura analgesica servirà a prevenire l'insorgenza di dolori. Nel pomeriggio si potrà alzare e, accompagnata dall'infermiera, potrà recarsi al bagno per le proprie esigenze. Dopo circa otto ore dal ricovero potrà assumere un tè leggero, rivestirsi e tornare alla propria abitazione.
Già dopo un giorno di convalescenza domiciliare la maggior parte dei soggetti è in grado di riprendere completamente tutte le attività di routine. Trascorsi sette giorni la paziente si recherà presso il nostro studio per ritirare l'esame istologico del materiale asportato e la documentazione videofotografica dell'intervento, da conservare nel proprio archivio.